STORIE DI PERSONE DAL MONDO ITALMOBILIARE
ALLA SCOPERTA DEI GIOVANI ARTIGIANI
Storie di giovani che all’interno delle società del Gruppo svolgono attività caratterizzate da un elevato grado di artigianalità.
Quei giovani artigiani che a leggere le cronache sembrano introvabili, e che invece abbiamo scoperto essere non solo bravi, ma anche estremamente orgogliosi del loro lavoro.
Elisa Baccin e Giacomo Gallina si occupano di due parti molto importanti della produzione di SIDI Sport,
iconico marchio italiano specializzato nella produzione e vendita di calzature per il ciclismo e il motociclismo
utilizzate dai più importanti atleti professionisti e dagli appassionati in tutto il mondo.
Giacomo lavora alla manovia, un binario lungo il quale sono dislocate le postazioni degli artigiani che montano la scarpa. La manovia è il cuore di qualsiasi azienda calzaturiera, qui si unisce la tomaia alla suola e prende forma la scarpa.
Elisa lavora invece al finissaggio, a lei spetta il compito di rifinire ogni calzatura, verificando che sia assolutamente perfetta. Hanno lo stesso obiettivo, fare le scarpe da ciclismo e gli stivali da moto migliori al mondo, ma due storie completamente differenti.
Giacomo, 25 anni, è entrato in Sidi quando era solo sedicenne «ho bussato alla porta dell’azienda per portare il mio curriculum. Non avendo mai lavorato prima ci avevo scritto solo nome, indirizzo e numero di telefono. Poche ore dopo sono stato chiamato per un colloquio, mi hanno detto che in Sidi c’è sempre posto per chi ha voglia di lavorare e invitato a fare un periodo di prova». Come sia andata la prova è evidente, a nove anni di distanza Giacomo conosce ogni fase di un processo produttivo che «si impara completamente solo dopo 4 o 5 anni di lavoro. Anche se nella realtà non si finisce mai di imparare davvero».
Elisa di anni ne ha 31, è in Sidi da circa tre anni e si occupa di controllare e rifinire meticolosamente le calzature che escono dalla produzione. Forbici, taglierino, pennello e para, una speciale gomma utilizzata per rimuovere le tracce di colla, sono i suoi ferri del mestiere «le scarpe devono essere pulitissime e senza alcun difetto, il mio lavoro è rifinire ogni dettaglio così da rendere i prodotti perfetti». Perché è questo che cercano i clienti Sidi, la perfezione.
Ciò che accomuna Giacomo ed Elisa è l’orgoglio per ciò che fanno. «Non vado né in moto né in bici, ma dopo qualche tempo che lavoravo in Sidi mi sono scoperta ad osservare i ciclisti che si riposano al bar dopo una lunga pedalata per controllare se indossano le nostre scarpe» racconta quasi per caso Elisa alla fine della nostra chiacchierata «lo stesso succede quando vedo una moto sfrecciare in strada, guardo gli stivali del pilota. E se sono Sidi mi scappa un sorriso, perché so che lì c’è il mio lavoro».
Per Giacomo è lo stesso «quando guardo le gare di moto è fantastico vedere i campioni che indossano Sidi, è la dimostrazione che lavoro per una delle migliori aziende al mondo», poi si fa serio e aggiunge «questo mi fa sentire sereno, so di avere una professionalità e di poter guardare con fiducia al futuro». Ed è parlando di futuro, che Giacomo sottolinea «sono felice di vedere questa nuova fase dell’azienda. Dopo l’ingresso di Italmobiliare stanno cambiando molte cose, testiamo nuovi processi, nuovi metodi, nuovi materiali. Ci sono molte novità, e questo per chi fa il mio lavoro è un grande stimolo, oltre che un bel segnale».