STORIE DI PERSONE DAL MONDO ITALMOBILIARE
ALLA SCOPERTA DEI GIOVANI ARTIGIANI
Storie di giovani che all’interno delle società del Gruppo svolgono attività caratterizzate da un elevato grado di artigianalità.
Quei giovani artigiani che a leggere le cronache sembrano introvabili, e che invece abbiamo scoperto essere non solo bravi, ma anche estremamente orgogliosi del loro lavoro.
L'Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella è ritenuta la più antica profumeria del mondo. Lo storico negozio di Firenze si trova ancora nella stessa sede dove nel 1221 i frati domenicani hanno iniziato ad occuparsi di farmacopea e preparazioni naturali, la produzione si è invece spostata di qualche chilometro, nello stabilimento di via Reginaldo Giuliani,
dove incontriamo Christian Potenza.
Originario di Lucera, in provincia di Foggia, Christian ha 31 anni e lavora in Officina dal 2020. Ha iniziato come magazziniere «lo vedevo come un punto di partenza, e così è stato. Poco dopo si è aperta una posizione in cereria e mi sono spostato». La cereria è il reparto dove vengono realizzate le candele, le tavolette profumate e più in generale tutti i prodotti a base di cera dell’azienda. Quanto Christian ami questo lavoro lo capisci dall’entusiasmo con cui racconta ogni aspetto della produzione «mi è piaciuto subito il lavoro, anche grazie al Mastro Ceraio che con pazienza mi ha spiegato tutti i processi, le ricette, gli accorgimenti e i segreti per ottenere sempre il massimo risultato dalle materie prime che utilizziamo».
Già, perché ogni prodotto realizzato in questo reparto parte dall’unione degli ingredienti necessari a creare di volta in volta la diversa miscela in cera, alla quale poi si aggiungono i profumi naturali ed eventuali coloranti. E spetta proprio al ceraio creare le ricette, adattandole in funzione delle specifiche condizioni.
«Lavoriamo con ingredienti naturali, che possono quindi differire leggermente di volta in volta» spiega Christian, «il mastro ceraio decide le miscele e le adatta in funzione delle esigenze, serve grande sensibilità e profonda conoscenza del materiale, che varia in funzione della fornitura e può addirittura reagire diversamente in base ai fattori atmosferici, come temperatura o umidità».
Non solo, ai cerai spetta anche il compito di decorare e rifinire i prodotti «serve un artigiano perché una macchina non può vedere il difetto, la qualità è estrema, scartiamo molte tavolette e candele perché alla vista o al tatto si capisce se un prodotto è valido o no. Ma anche a naso», continua Christian.
Che ci spiega anche come è cambiata la produzione da quando l’azienda è entrata nel Gruppo Italmobiliare «c’è maggiore attenzione all’efficienza ma, soprattutto, alla sicurezza. Ad esempio, prima utilizzavamo manualmente delle resistenze elettriche per scaldare gli ingredienti; ora invece li mettiamo in vasche a temperatura controllata, con vantaggi in termini di precisione e sicurezza».
Christian è felice di ciò che fa, ma anche molto orgoglioso «Quando i parenti e amici vengono a Firenze li porto in negozio per fagli vedere quello che facciamo, rimangono tutti estasiati. Così come sono sorpresi i clienti e fornitori che vengono in visita alla produzione, nessuno ha mai visto cose del genere» ci dice. E conclude «è un lavoro intrigante e soprattutto quasi unico. Non credo ci siano in Italia molti mastri cerai, e il mio obiettivo è diventare uno di loro».