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L’IMPORTANZA DI RICONOSCERE E COLTIVARE IL TALENTO
Antonio Domizio, responsabile dell’efficienza operativa in Caffè Borbone con un’attenzione speciale per sostenibilità e lotta agli sprechi, ha una grande storia da raccontare. La sua è una storia di crescita professionale e personale ma anche, anzi soprattutto, il racconto di una determinazione incrollabile, della capacità di credere in sé stessi e dell’importanza di lavorare in un’azienda che sa riconoscere il talento e coltivarlo.
«Ricordo perfettamente il mio primo giorno in azienda – racconta Antonio –. Era l’inizio del 2017, al tempo lavoravo per una società esterna che collabora con Caffè Borbone. Quel giorno ero stato mandato lì per sostituire un collega malato». Da allora non se n’è più andato e due anni dopo, a gennaio 2019, è stato assunto direttamente da Caffè Borbone. Parallelamente Antonio, che allora aveva 25 anni e aveva interrotto gli studi dopo il diploma per iniziare subito lavorare, si è iscritto all’università «Lavoravo a tempo pieno e la cosa più semplice sarebbe stata conseguire una laurea online, ma io volevo fare le cose per bene. Ho quindi scelto di iscrivermi all’Università della Campania Luigi Vanvitelli, un eccellente ateneo che dista pochi chilometri da Caivano. In questo modo, organizzandomi coi turni, spesso riuscivo a frequentare in presenza». Ed è proprio per frequentare le lezioni e concentrarsi sullo studio che, anche quando sarebbe stato pronto al salto negli uffici, Antonio ha chiesto all’azienda di poter rimanere in produzione «Restando nei turni avevo sempre parte della giornata per studiare o frequentare. Lavorando in ufficio sarebbe stato impossibile».
Il grande impegno di Antonio ha dato presto ottimi frutti, tanto che nel 2020 ha conseguito la laurea triennale in Economia aziendale e, appena due anni dopo, il diploma di laurea magistrale in Economia e management «mi sono laureato con il massimo dei voti – racconta senza alcuna superbia ma con comprensibile orgoglio – con una tesi sui processi di digital business transformation che interessano il settore food. Il terzo capitolo della tesi era dedicato proprio a Caffè Borbone e sono fiero e riconoscente del fatto che alla stesura hanno partecipato anche l’Amministratore Delegato, il Direttore generale operations e il Direttore di stabilimento, che poi hanno assistito anche alla discussione». Nemmeno un mese dopo la laurea, Antonio è passato dal lavoro in produzione a quello negli uffici ed è stato nominato responsabile dell’efficienza operativa. Una promozione che premia il suo costante impegno ma anche il contributo dato all’evoluzione dell’azienda, attraverso l’implementazione di alcuni progetti innovativi nel campo della sostenibilità.
Tra questi, l’introduzione di un sistema di gestione e ottimizzazione degli scarti produttivi che ha permesso di ridurre sia i costi che l’impronta ambientale della società. «Avevamo un’alta incidenza di scarti di produzione che confluivano nei rifiuti misti e un problema di mancati resi di pallet ai fornitori – spiega Antonio –. Grazie alla riorganizzazione delle attività di riciclo scarti in produzione e ad altre innovazioni abbiamo ridotto del 50% i rifiuti misti, che non sono riciclabili e sono costosi da smaltire, e aumentato del 67% il riciclo imballaggi in carta e cartone, che ora riusciamo persino a vendere». Un processo virtuoso che si traduce in un risparmio di 150mila euro l’anno tra minori costi e nuovi introiti generati dalla vendita di materiali recuperati. Non solo, a inizio 2024 è stato lanciato un progetto per il recupero degli scarti di produzione e dei campioni utilizzati per i test di conformità «L’introduzione di un nuovo macchinario ci permetterà di recuperare questi scarti, che prima venivano smaltiti come rifiuti indifferenziati, separando la polvere di caffè presente nelle capsule e cialde, che rappresenta il 65% del peso totale, dall’imballo in plastica o carta, che è il 35%. La polvere di caffè recuperata diventa un sottoprodotto che viene ceduto a un'azienda che la utilizza nella produzione di fertilizzanti, mentre la carta e la plastica sono avviati al corretto smaltimento ad un costo inferiore del 50% rispetto allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati».
L’iniziativa farà risparmiare altri 150mila euro l’anno all’azienda, che complessivamente ha aumentato dall’87% al 97% la percentuale di rifiuti non pericolosi del ciclo di produzione avviati ad attività di recupero. Cosa resta quindi da fare, viene da chiedersi? Antonio, ovviamente, sta già lavorando a qualcosa «Vogliamo affinare un KPI relativo agli scarti nella produzione di capsule e cialde su tutti gli impianti, attribuirgli un valore economico e lavorare sulla loro riduzione. Considerando la quantità di capsule e cialde che produciamo, ridurre anche di qualche punto decimale lo scarto ci consentirebbe di generare risparmi importanti, efficientando notevolmente la produzione». Ma da dove arriva questa costante voglia di migliorare? «È parte del mio carattere, non mi accontento mai, ed è anche parte della cultura aziendale – spiega Antonio –. Ricordo che, quando stavo ultimando la tesi, l'Amministratore Delegato mi diede un consiglio: ‘cerca di aggiungere ogni giorno un pezzettino a quello che sai fare’. Ed è questo che cerco di fare ogni giorno». Passo dopo passo, Antonio di strada ne ha fatta davvero molta, e punta già al prossimo traguardo. Così come Caffè Borbone.